Illusione Generativa ad Aosta

Venerdì sera sono stato ad Aosta, per una serata di live cinema organizzata dall’associazione Presence Electronique, dal titolo Illusione generativa, molto interessante. Riccardo Mantelli in collaborazione con il festival Finito Infinito ha portato ad Aosta due dei più interessanti gruppi italiani di live cinema: Otolab e Ogino-Knauss.

Gli Otolab hanno presentato Giardini Neri, una performance audiovisiva che esplora metaforicamente e figurativamente il concetto del giardino come visione dell’anima. Un’anima dai forti chiari-scuri questa rappresentata dal gruppo di Milano.
La disposizione raccolta e immersiva dei due schermi, posti frontalmente allo spettatore, ha funzionato bene, aprendo un percorso in mutazione e evoluzione continua di fronte ai loro occhi.
Un  sentiero dai toni forti, verde, nero e bianco. Cinema quindi inteso come cammino, sentiero e soprattutto esplorazione. Questo spettacolo si inserisce bene nella linea estetica del cinema live d’ambiente, non inteso come scenografia o “sottofondo” visuale, ma come un approccio alle produzioni audiovisive che non mira tanto a raccontare una storia quanto a immergere lo spettatore in un ambiente da esplorare visivamente ed emotivamente.

Otolab

Otolab

Pur utilizzando la stessa macchina scenica, completamente diverso è l’approccio del gruppo Ogino-Knauss. The Plot, fa parte di un progetto più ampio chiamato The geographer, con il quale i quattro artisti intendono creare una ipernarrrativa attraverso l’esplorazione e la rielaborazione live di materiale audiovisivi raccolti in diverse città del mondo. Di questa seconda performance ho apprezzato molto i forti legami con il cinema tradizionale, soprattutto a livello di scrittura drammaturgica. Infatti ad un primo impatto anche The Plot potrebbe essere interpretata come una performance dove prevale l’aspetto descrittivo e esplorativo, ma dato che farà parte di un progetto più ampio che vuole essere dichiaramente cinematografico, The Plot costituisce una forma ibrida molto interessante tra il cinema e il teatro. Ora non posso dire se potrà nascere una drammaturgia da questo esperimento sulla scrittura filmica, ma l’inizio è stato molto buono: dei quattro membri del gruppo due gestivano i due schermi, un altro si occupava della colonna sonora, mentre l’ultimo procedeva nella dramamturgia declamando a microfono alcune frasi.

Ogino Knauss

Ogino Knauss

La sensazione dello spettatore era quella di ritrovarsi personaggio unico di una narrazione che si dipana davanti ai suoi occhi, come se tutte le parti costituenti un film venissero destrutturate e presentate in ordine sparso, dando un senso di frammentazione e di esplorazione di una narrazione. Cinema scarnificato e semplificato alla massima potenza, dove il ritmo e l’oscillazione sono più significativi quanto il testo e la musica.
La musica d’ambiente fortemente connotativa dell’azione filmica, l’utilizzo di immagini sovrapposte, la declamazione live di frasi, portano lo spettatore in un percorso metafilmico, dove si è continuamente dentro e fuori, personaggi e spettatori. A differenza della performance precedente lo spettatore si trova immerso in una storia piuttosto che in un ambiente, una storia completamente frammentata e non lineare, proprio come la nostra realtà.
Come sostiene il filosofo Paul Ricoeur, il rapporto concettuale tra tempo e narrazione si è invertito: nel passato abbiamo imposto una falsa linearità al tempo, poiché le storie che ci raccontiamo e i miti della nostra formazione hanno preso la forma di narrazioni lineari (date le tecnologie disponibili), ma capovolgendo il rapporto è possibile aumentare la nostra comprensione del tempo e contemporaneamente del mondo e di noi stessi.
Il montaggio, come scelta finale dell’autore su una serie sconfinata di scene, immagini, possibilità narrative, viene superato dalla creazione di uno spazio della narrazione dove lo spettatore vive la drammaturgia live come gli autori: il “final cut” è uno spazio/momento condiviso tra creatori e fruitori.

Sul mio canale di Youtube è possibile vedere alcuni minuti di queste due performance:
OTOLAB | Giardini Neri
OGINO-KNAUSS | The Plot