Recensione OMM di Fabrizio Vespa

Motor, Orchestra Meccanica Marinetti

Motor, Orchestra Meccanica Marinetti

A dispetto del nome, l’Orchestra Meccanica Marinetti non è un gruppo musicale composto da più elementi, ma la sigla coniata come omaggio al Futurismo e ai sui “rumoristi” dietro cui si cela l’artista digitale Angelo Comino in arte Motor.
Oggi alle ore 18,30 si è esibito all’interno delle attività Polincontri presso l’Aula Magna del Politecnico in corso Duca degli Abruzzi 24 con ingresso libero fino ad esaurimento posti. Ciò che è andato in scena è uno spettacolo insolito ed eccezionale in cui è al centro un solo uomo, dotato di un esoscheletro cioè di uno scheletro meccanico esterno, attraverso il quale comanda e dirige una serie di macchine e in particolare due robot percussionisti che suonano dal vivo su due bidoni d’acciaio. Dall’interazione tra il performer e gli automi si sviluppa un mondo di suoni e gesti ascrivibili ad una sorta di meta-teatro del futuro che vengono accompagnati dalle immagini proiettate su un grande schermo, posto a sigillo di una struttura scenica molto suggestiva, vicina alle atmosfere di Metropolis di Fritz Lang.
L’immaginario evocato, pur collegandosi in modo ludico ad un secolo di distanza alle intuizioni sonore e tecnologiche dei seguaci di Filippo Tommaso Marinetti, si lega alle radici industriali della città, ai vagheggiamenti di opere come The Man-Machine dei Kraftwerk e soprattutto ad una riflessione sulla tecnologia e sulla definizione di umano tant’è che viene espressamente dedicato a Nag Hammadi, pensatore gnostico del III secolo dopo Cristo. “C’è un legame profondo – afferma Motor – tra scienza, tecnologia e gnosticismo. Le stesse mitologie hacker sono impregnate di gnosticismo. Basti pensare ai miti della onnipotenza degli hacker più bravi nella rete, onnipotenza legata in sostanza alla loro conoscenza, alla loro gnosi, che li pone al di sopra degli altri, quasi come divinità. O al disprezzo del corpo, che viene sentito come un limite, da superare, da abbandonare. La Chiesa non temeva tanto le scoperte scientifiche in sè (anche se per secoli le tecnologie furono considerate studi di interesse minore) quanto la ribellione in sé”. Di fatto questo progetto, presentato ancora in una forma non definitiva, in cui ricerca artistica e innovazione si fondono insieme rappresenta il pilota voluto dalla Camera di Commercio e da Piemonte Share dell’operazione Action Sharing ed è il risultato della complessa collaborazione di Angelo Comino con l’Associazione Robotica Piemonte, il LIM (Laboratorio Interdisciplinare Meccatronica), il Politecnico di Torino e le aziende di robotica del territorio piemontese come Prima Electronics, Erxa e Actua.
L’orizzonte finale è la celebrazione tutta contemporanea del nuovo rapporto tra l’uomo e la macchina, che muovendosi dai presupposti gnostici e dalle avanguardie storiche attraversa la mitologia cyberpunk con brani tratti da Ballard e Burroughs.

via Fabrizio Vespa