Niente spazio alla Sapienza per la Cultura Europea

A meno di un mese dalla realizzazione della XIII edizione di LPM Live Performers Meeting a Roma, il Comune di Roma e l’Università Sapienza, dove l’evento avrebbe dovuto svolgersi, hanno annunciato di non riuscire ad ospitarlo.

LPM, dal 2011, è un progetto del Programma Cultura della Comunità Europea, che quest’anno ha già avuto una prima edizione a Gennaio a Città del Messico, presso il Centro Nazionale delle Arti,  e a Novembre si svolgerà anche alla City Hall di Città del Capo.

Roma, la città designata per l’evento principale, non solo non riesce ad offrire un supporto economico, ma nemmeno uno spazio adeguato.

Il progetto LPM è finanziato dalla Comunità Europea grazie alla vincita di un bando (strand 1.3.5), unico progetto italiano insieme a solo altre 8 realtà in Europa.

Viste le condizioni in cui versa l’Università italiana (non riceve finanziamenti per la ricerca, ma, nello stesso tempo, è spesso responsabile di enormi sprechi), avevamo proposto che la Sapienza concedesse esclusivamente gli spazi adeguati (poche aule per i workshops e uno spazio più ampio per le AV performance e gli spettacoli serali), mentre agli allestimenti, le attrezzature tecniche necessarie, il personale specializzato impiegato nei vari settori del Meeting e l’alloggio per i partecipanti, avrebbero provveduto gli organizzatori di LPM.

La Sapienza avrebbe ospitato il più grande Meeting di ricercatori e artisti che operano nel campo delle moderne tecnologie per l’arte e i nuovi media, discipline per le quali in Italia è difficilissimo avere spazio e occasione di confronto, aggiornamento e conseguente crescita.

Oltre 500 tra artisti, performers, professionisti del settore, appassionati del live video, provenienti da 49 paesi europei ed extra-europei, che in 4 giorni presentano più di 250 progetti. Sono, inoltre, previsti 8 workshop di altissimo profilo (grazie ai quali LPM avrebbe regalato all’Università 4 borse di studio).

Se in molti sostengono sia un’occasione sprecata il fatto di non partecipare a bandi per usufruire dei fondi europei, come potremmo definire chi potrebbe giovarne senza dover fare nulla, dall’ideazione del progetto, al fundraising, all’organizzazione?

E’ possibile e giusto che dei singoli individui, il più delle volte inadeguati al ruolo che dovrebbero svolgere, possano decidere di sprecare un grande contributo donato per offrire ai cittadini e agli studenti cultura, formazione, occasione di crescita e confronto con altre realtà?

Se, fino ad ora, aveste pensato che si potesse accedere agli spazi pubblici solo pagando (il settore pubblico, si sa, non ha un soldo da investire), sappiate che non è vero, almeno non del tutto. L’ignoranza, il tristissimo narcisismo di tal preside o tal funzionario, i limiti nella gestione e nell’organizzazione, così come l’incapacità di assumersi delle responsabilità e di guardare al futuro in maniera innovativa, non hanno prezzo!

Seguirà, quanto prima, un comunicato stampa della XIII edizione di LPM che si terrà al Brancaleone dal 23 al 26 Maggio.