Japan Media Art Festival 2013

Il Japan Media Arts Festival è un festival globale di Media Art che rende omaggio a opere straordinarie da una svariata gamma di mezzi espressivi: dall’animazione e dal fumetto alla media art e al videogioco. Per ciascuna delle quattro sezioni, il festival offre un premio: Arte, Intrattenimento, Animazione e Manga. Inoltre, fornisce una piattaforma tramite la quale poter ammirare le opere vincitrici e quelle di maggior spicco. Dalla sua nascita nel 1997, il festival ha celebrato alcuni significativi lavori di grande valore artistico e creativo e, oltre alla Mostra annuale delle Opere Premiate, ha organizzato altri eventi come simposi, proiezioni ed esposizioni.
Le opere premiate sono esposte sia in Giappone sia all’estero, attraverso diversi progetti ed eventi organizzati dall’Ente per gli Affari Culturali che ha l’obiettivo di promuovere la creazione e lo sviluppo della Media Art.

Il programma Japan Media Art Festival 2013:

“HAJIMEYOU” di Arai Fuyu
Questo video musicale è stato realizzato per il singolo HAJIMEYOU (Let’s Begin) di NAGANO Ryo, il cui spirito DIY riflette il messaggio della canzone. Una versione solo per il web, che ci porta dietro alle quinte, sembra ormai inscindibile dalla versione definitiva del lavoro.

“Imitation of Life” di Takcom
Un video musicale che emula la vita, realizzato per un album prodotto da Jim O’ROURKE. La musica carica di tensione e un paesaggio animato con tecnica puntinista evolvono in maniera dinamica e armonia totale.

“Hanashitaianatato” di Tsujikawa Koichiro
Questo è un video musicale realizzato per una canzone nell’ambito del progetto Salyu x Salyu di Salyu e Cornelius. L’obiettivo era quello di prendere una struttura composta da tagli di riprese di numerose performance e da un montaggio musicale di molteplici tracce vocali e convertirla direttamente nell’immaginario video.

“Dynamics of the Subway” di Onishi Keita
Nel video realizzato per la canzone Dynamics of the Subway del primo album di Hasuinonasa, Body of the Animal (Zankyo Records), le forme geometriche animate corrispondono ai movimenti e alla trama di ciascun suono musicale.

“Kuratas” di Kurata Kogoro e Yoshizaki Wataru
Il progetto Kuratas nacque nel giugno del 2010 da un semplice desiderio dell’artista Kurata Kogoro: “Voglio viaggiare su un robot gigante, ma pare che nessuno ne abbia mai progettato uno a quello scopo. Meglio se me lo costruisco per conto mio.”

“Bye Buy” di Neil Bryant
Bye Buy combina un repertorio video del consumismo post bellico con simboli contemporanei. Famigliare ma anacronistica, questa è un’opera sulle raffigurazioni ormai obsolete dell’ethos del consumatore. Noi consumiamo e siamo consumati.

“On Pause” di Mikhail Zheleznikov
Controvoglia, l’artista stava rientrando a casa quando si imbatté in un uomo che era stato all’aeroporto di Mosca per una settimana. L’uomo continuava ad acquistare biglietti aerei senza decidersi a volare. C’era qualcosa di poetico e irrazionale in lui.

“Open play, Forgetting eye” di Alimo
Utilizzando “i cadaveri eccellenti” del surrealismo, quest’opera è una divertente associazione di immagini dimenticate. Disegnando ogni giorno, è naturale che talvolta ci si dimentichi ciò che si è disegnato soltanto qualche giorno prima.

“Strata #4” di Quayola
Strata #4 è una coinvolgente video-installazione multichannel commissionata dal Palais des Beaux Arts a Lille, la seconda più ampia collezione di quadri in Francia. Il soggetto di quest’opera è una serie di quadri iconici della collezione fiamminga.

“Between Yesterday and Tomorrow” di Sol Chord
Questo progetto di film sul web venne lanciato due settimane dopo il Grande Terremoto del Giappone Orientale, che avvenne l’11 marzo 2011. Durante il primo anno (fino a marzo 2012), parteciparono al progetto trentadue artisti che realizzarono un totale di 60 opere.

“I’m also a bear” di Goda Tsuneo
C’è un animale diverso ad ogni pagina e infine ecco l’orso: “Ehi, ma sono un orso anch’io” pensa rattristandosi. In questa storia sul raggiungimento dell’età adulta, il protagonista è un personaggio che era già apparso nella canzone di UTADA, “I’m a Bear.”

“Futon” di Mizushiri Yoriko
Di notte a letto i nostri pensieri vanno al passato, al futuro e al desiderio sessuale e tutto si amalgama insieme in un’avvolgente emozione. Il corpo va alla ricerca della sensazione. Futon (piumone) esamina come i movimenti e i sensi siano collegati tra loro.

“Recruit Rhapsody” di Yoshida Maho
Una breve animazione sulla ricerca di lavoro. Una comunissima studentessa universitaria si accorge che di recente i suoi amici si comportano in modo strano. Si scopre che sono alle prese con la febbre da ricerca di lavoro.

“The Great Rabbit” di Wada Atsushi
In questa animazione i protagonisti sono una gang di bambini, un coniglio umanoide, un bambino occhialuto, una faina, un uccello, un affamato dio coniglio – e una palla. Realizzata con linee sottili e colori tenui, in realtà non tratta d’altro che di disobbedienza.

“Oh Willy…” di Emma de Swaef e Marc James Roels
In questa animazione a passo uno Willy, costretto a tornare alle sue radici naturiste, percorre con impaccio la strada verso una nobile vita selvaggia. I registi si sono ispirati alle foto di Diane ARBUS sulla gente che abita in colonie nudiste.

“Sunset Flower Blooming” di Hu Yuanyuan
Nella Cina degli anni ’60 un’anziana donna si riposa nel suo giardino. Il sole sta tramontando e le enagre cominciano a sbocciare. I fiori le ricordano i sogni di gioventù e la sua bellezza.

“Combustible” di Otomo Katsuhiro
Owaka ama Matsukichi. Ma il ragazzo è ripudiato dai suoi famigliari in quanto vuole diventare pompiere, mentre la famiglia di Owaka è alla ricerca del marito ideale. Sconvolta, Owaka reagisce dando fuoco alla città. I due innamorati si incontrano nel bel mezzo dell’incendio.

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