Allo Share Festival, siamo soliti anticipare future tendenze. Il tema dell’edizione 2016 dello Share è “House Guests”.
Siamo convinti che le forme d’arte da noi preferite allo Share Festival: arti elettroniche, new media, device e digitali – saranno tutte un giorno ospiti nelle nostre case.
In un domani, queste forme d’arte entreranno a far parte della vita quotidiana. Saranno domestiche. Diventeranno private e personali, intime quanto uno spazzolino da denti. Come “House Guests”, i futuri interventi artistici ricopriranno nuovi ruoli e funzioni nell’ambito della casa: sugli schermi del salotto (perché tradizionalmente quello è il centro multimediale di famiglia), ma anche in cucina, nella stanza da letto, sul terrazzo, nella cameretta dei bambini e persino in bagno.
Dal momento in cui la casa del futuro è pervasa dalla rete, lo sarà anche dalle sue arti. Mentre il passato ha proposto l’Internet net.art (e noi lo sappiamo bene, perché c’eravamo), il futuro propone l’arte dell’Internet-of-Things, e noi ci saremo di nuovo. Come sempre, alcuni elementi saranno decorativi, mentre altri saranno più funzionali. Alcune opere ospitate in casa saranno imponenti e drammatiche. Altre saranno discrete, poetiche, seminascoste e furtive.
Il nostro intento nel 2016 è offrirvi un assaggio di come ciò avverrà. Lo stesso Share Festival è una House Guest per il 2016, perché la nostra ospite, la nuova sede del nostro festival d’arte, è “Casa Jasmina”. Casa Jasmina è “La casa del Futuro” di Arduino, dove creativi dal mondo dell’elettronica open source e il Maker Movement sono al lavoro per re-inventare la vita di tutti i giorni. In onore dell’evento culturale di Share, Casa Jasmina, per dieci giorni a maggio del 2016, si trasforma in “Museo Jasmina”. Lo Share Festival ha re-immaginato “la casa del futuro” di Arduino come la casa di un futuro collezionista di arte tecnologica. E per farlo abbiamo potuto contare su una collaborazione d’eccezione. Fanno parte della nostra giuria d’esperti per il 2016 Paola Antonelli, curatrice di design del Museum of Modern Art di New York, e il Capitano Samantha Cristoforetti, astronauta italiana che ha vissuto nello spazio più a lungo di qualsiasi altra donna.
La giuria dello Share si è incontrata all’interno di Casa Jasmina, dove abbiamo scelto le opere che vedrete quest’anno. Per noi era di estrema importanza che – benché noi siamo senza dubbio un festival torinese e piemontese – il nostro festival d’arte riguardasse la vita all’interno di una casa in questa città e in questa regione. Abbiamo immaginato “Museo Jasmina” come la casa di una donna torinese dai gusti raffinati. Questa signora piemontese ama decorare la sua casa e rendere felice la sua famiglia con opere d’arte in stampa 3D, eccentrici servizi da tavola, strumenti musicali interattivi, lampade originali e alcuni media estremamente peculiari.
La nostra ospite al Museo Jasmina colleziona ed espone anche opere da “Sedition Art”, un sito internet che è al contempo una galleria commerciale d’arte digitale. In passato, era difficile per appassionati e collezionisti privati possedere, collezionare ed esporre opere di artisti che avevano partecipato allo Share Festival. I nostri amici di SeditionArt hanno dato una svolta a questa situazione. Non occorre più attendere il domani. Se vuoi diventare il mecenate o la mecenate di artisti digitali entusiasmanti e creativi, puoi farlo oggi.
Una casa quando si apre agli amici non può che risvegliarsi e aprirsi alla vita. Lo Share Festival ha stretto delle nuove amicizie quest’anno: i nostri alleati sono lo spazio di design Toolbox Coworking, l’Arduino Office, il Torino Fab Lab e Casa Jasmina.
Nel 2016, lo Share Festival è più vicino ai mezzi di produzione, di manifattura e di distribuzione di quanto non lo sia mai stato prima. Siamo un festival d’arte di Torino, una città d’arte, ma sentiamo anche il rumore delle lame della sega e l’odore della fresa laser di una città di produzione. Torino era, e lo è tuttora, un laboratorio per la vita quotidiana del domani. È nostro principio allo Share Festival affermare che Torino scrive il futuro, lo costruisce e ci vive. Impariamo da queste nuove modalità che viviamo e condividiamo le nostre conoscenze.
Chiunque, nel 2016, partecipi allo Share Festival è uno dei nostri “house guests” d’onore. Permettete dunque che vi invitiamo a venire con la famiglia, con i nonni e i bambini a sedervi su uno dei nostri mobili open-source, a rilassarvi e persino a mangiare qualcosa. Versatevi un calice di vino con il futuro.
La nostra casa è la vostra casa.
Bruce Sterling, Direttore Artistico Share Festival XI Edizione