Smart Mistakes 2010

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Ogni anno Share Festival propone di dedicarsi a un tema particolare per ampliare la mente, affinare la capacità e ispirare la creatività . Le prossime date  dal 2 al 7 of Novembre 2010 a Torino!

SMART MISTAKES: sbagli, mutazioni, fallimenti, disfunzionalità, discrepanze, incidenti, varianti impreviste, scoperte occasionali, estetiche dell’errore, scarto dalla massa, fallimenti progettuali, progetti irrealizzati, disastri, imperfezioni, disturbi, appropriazioni, effetti collaterali lapsus, e flop.

Piemonte Share Festival VI edizione si dedicherà alla portata artistica e culturale dell’errore nelle sue più vaste accezioni. L’analisi e la storia dell’errore ha una potenza creativa unica perché rappresenta sempre l’emergere di un problema. Ecco perché è interessante in questo anno di emergenze globali. Indica una questione che necessita attenzione e questa attenzione suscita controversie, le controversie generano soluzioni e innovazione.
In campo artistico e culturale nella nostra epoca digitale, l’errore mantiene lo stesso ruolo di attivatore di mutamento e di valore ?

Focalizzare l’attenzione sul ruolo dell’errore nel processo creativo significa quindi intraprendere un’analisi della portata culturale dell’agire per difetto,  dove l’erratum diventa il percorso che assume un chiaro valore artistico. Come l’errore genetico ha il ruolo di agente del mutamento e quindi della bio-diversità, l’errore in azione guida la creatività poiché la perfezione non dà possibilità per migliorare.
Ecco che si ribalta il punto di vista dualistico e l’errore viene valutato in modo diverso e viene interpretato come possibilità, piuttosto che come sbaglio.
Nella scienza l’errore viene visto come la differenza tra il risultato desiderato e il risultato ottenuto. Rappresenta quindi una distanza, una latenza tra la realtà e i desideri. L’errore come ciò che manca per la perfezione. A questo punto dato che la perfezione è irraggiungibile, l’errore può essere utile per determinarne la distanza.
La vera misura è l’errore.

Dopo la sesta edizione Share festival è cambiato anche per incorporare la progressiva pervasività digitale nel mainstream, senza perdere l’approccio critico alla tecnologia. Le arti digitali venivano considerate arti sperimentali, non integrate nel sistema commerciale del mondo dell’arte. Attualmente la media art è una forma d’arte importante ed accettata e  sta guadagnando un pubblico sempre più vasto.

Ancora di più oggi continuiamo ad interrogare la tecnologia, non a celebrarla, accettando progetti che hanno un interesse o un impulso critico. La nostra idea di  Festival rimane quella di investigare progetti che mettono in discussione l’influenza della tecnologia sulla cultura e come, nel bene e nel male, il suo utilizzo ha pervaso e cambiato le nostre vite. Ecco perché Share Festival cambia ufficialmente il campo d’indagine (e il sottotitolo), si occuperà di arte e cultura in epoca digitale, facendo migrare l’aggettivo digitale accanto a società, posto prima vicino ad arte.  Questo spostamento è conseguente alla pervasività del digitale nella società, che è un processo che è appena iniziato, e che ha portato il computer ad essere un oggetto di uso comune, come un qualunque elettrodomestico.
Fino a una ventina di anni fa erano solo gli artisti, gli ambienti accademici e militari che avevano un approccio creativo alle tecnologie. Oggi ci si muove da una nicchia d’indagine fino alla intera società. Compito di Share festival è far emergere queste tendenze, delineare la scena che è in continuo mutamento.

Se hai dei progetti o delle proposte, in linea con il tema Smart Mistakes, sentiti libero di scriverci e ne discuteremo: info@toshare.it

Share Festival 2010
2-7 novembre 2010,
Museo Regionale di Scienze Naturali, Torino