Interviste Share Prize: Kuai Auson

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Kuai Auson è stato selezionato per la mostra Share Prize 2010, che verrà allestita dal 2 al 7 novembre presso il Museo Regionale di Scienze Naturali.

– Partendo da elementi semplici e con poche regole, 0h!m1gas  si presenta a noi con un comportamento piuttosto complesso. Cosa ci puoi dire della relazione tra semplicità e ricorsione nei processi emergenti?
Il comportamento emergente, analizzato come evento ricorsivo e non tanto come processo, è un fenomeno proprio dei sistemi naturali in cui ovviamente sono inclusi il pensiero creativo negli esseri umani e il comportamento sociale. Quando pensiamo, quando vogliamo essere creativi, prendiamo parte a un’esperienza emergente producendo pensieri che di fatto sono ricorsivi, nella misura in cui il nostro cervello deve fare riferimento ad azioni efficaci o a soluzioni apprese in passato per far fronte a un problema presente. Come artista innamorato delle formiche, mi sforzo di semplificare la mia maniera di pensare per adeguarmi al modo in cui una minuscola formica prende le sue decisioni. È un processo alquanto complicato che mi costringe a sviluppare sempre nuove idee. Pensare in maniera diversa utilizzando un differente insieme di regole per arrivare a capire gli altri esseri viventi e i processi naturali è difficile, per non dire impossibile, perché alla fine non abbiamo altro che l’interpretazione. La semplicità è tutt’altro che una facile conquista per la mente umana, ma si può fare una splendida analogia tra le formiche e il cervello dell’uomo considerando quest’ultimo come una colonia di infaticabili neuroni, che agiscono come semplici agenti che si auto-organizzano per reagire internamente alle perturbazioni che provengono dall’ambiente esterno. Tutti noi siamo composti da agenti semplici: i nostri organi, cellule e neuroni che interagiscono tra loro sviluppando comportamenti inaspettati. Il processo creativo negli esseri umani è emergente nella misura in cui è biologicamente condotto da agenti semplici, da singoli neuroni nei cervelli, da singoli individui che si aggregano, da società che vivono nelle città. 0h!m1gas è un sistema a reazione sonora che raccoglie le attività semplici di una singola formica per dare vita a un panorama sonoro emergente che non si può prevedere ma solo sperimentare con passione e curiosità.

– 0h!m1gas è un sistema biomimetico. Cosa ne pensi dell’applicazione di questo approccio in altri campi dove, dalla chimica all’aeronautica, gode di un discreto successo nella creazione di tecnologie che si ispirano a processi ed elementi naturali adattati agli esseri umani?
Quando cominci a conoscere il mondo delle formiche, ti rendi conto di quanto siano state flessibili e duttili. Sono state capaci di emigrare verso pressoché tutti i continenti e di dominare il territorio. Se osserviamo il comportamento umano nel corso dell’evoluzione, noi siamo diventati senza dubbio la società dominante di questo pianeta, che ha colonizzato tutto il territorio e controlla gran parte delle risorse disponibili. Ma ora ci stiamo chiedendo: cosa abbiamo fatto a questo pianeta? Inoltre, ogni progresso tecnologico che abbiamo raggiunto non è altro che l’applicazione di quanto abbiamo appreso dalla natura. Le più grandi conquiste nel campo della progettazione si ispirano in realtà alle meraviglie della natura che noi abbiamo sfruttato. Dobbiamo ammettere che come esseri sociali noi siamo egoisti. Perciò in questo periodo di emergenza ecologica, che deve provocare una reazione comune, perché non utilizzare l’“intelligenza” collettiva delle formiche, altruistica qual è, trasformandola in un algoritmo sociale e applicandola al comportamento umano per sviluppare un tipo di intelligenza sociale che possa aiutare a risolvere i problemi degli ambienti condivisi e degli ecosistemi. Questo è ciò che fanno le formiche, riciclano e ricostruiscono insieme. Condividiamo con le formiche molte conseguenze collettive che possiamo riorganizzare per armonizzarci con il mondo della natura, a partire da iniziazioni tribali al controllo della folla e ai sistemi del traffico, fino alla ottimizzazione dello spazio, alla bioarchitettura e alla stimolazione di reti sociali spontanee basati su sistemi condivisi di energia rinnovabile. Se consideriamo quello che noi esseri umani abbiamo creato e distrutto con la nostra tecnologia e ingegneria, possiamo lasciarci ispirare dalle formiche con il loro comportamento collettivo non gerarchico per produrre forme artistiche socialmente responsabili, con funzionalità sostenibili per l’ambiente e basate su materiali organici sostenibili.

– Cosa ti ha spinto a scegliere le formiche? Ti è capitato di riscontrare qualche comportamento che non ti saresti aspettato da quegli insetti?
Il mio interesse nei confronti delle formiche deriva da una passione personale e dal modo in cui mi identifico con questi microabitanti cibernetici. Io considero me stesso un agente ossessionato dal lavoro. Inoltre sono nato e cresciuto in una regione tropicale altamente diversificata dove si trovano formiche dappertutto. Quando ho visto per la prima volta le formiche legionarie nella nostra foresta pluviale sono rimasto talmente affascinato che ho cominciato a scrivere racconti su di loro. Dopo sette anni trascorsi a idealizzare e osservare di nascosto la vita delle formiche in ogni cucina e giardino delle case in cui ho vissuto, sono arrivato in Germania dove ho scoperto per puro caso l’illuminante collegamento tra le formiche, i comportamenti emergenti, l’auto-organizzazione e la cibernetica. Da quel momento ho cominciato a lavorare su approcci socio-artistici che mettessero in luce le similitudini e le differenze tra noi e le formiche. Inoltre, ritengo che attraverso lo studio del comportamento delle formiche, si possa stabilire una base comune per la comunicazione tra le specie che possa aiutarci a capire i fenomeni emergenti in natura e l’importanza biologica delle reti sociali. Mi aspetto che le mie formiche mi sorprendano sempre. Tutto ciò che ho osservato allevando formiche mi ha meravigliato nella maggioranza delle volte e mi ha trasmesso un forte impulso verso Ia contemplazione e la ricerca. Sono in grado di stupirti sempre. Ricordo che nel 2008, mentre filmavo la specie legionaria Eciton burchelli nella foresta Yasuni, sono rimasto sorpreso dal comportamento rispettoso di un grosso ragno lungo cinque centimetri la cui ragnatela ostruiva accidentalmente il cammino delle formiche. Ed era evidente che né le formiche erano interessate a mangiare il ragno né il ragno ad avere problemi con le formiche. Perciò il ragno si è allontanato verso uno degli angoli della sua ragnatela mentre tutta la colonna di formiche attraversava la tela senza ferirlo e senza danneggiargli la tana. Nello stesso momento, la mia videocamera stava filmando un’altra colonna di formiche appartenenti alla stessa colonia che si scontrava con una colonia rivale di Eciton hamatum: la colonia di Eciton burchelli ha attaccato la specie parente con un’aggressività che sembrava preludere a uno scontro mortale per la conquista del territorio. Pensai che sarebbe finito in un massacro ma quello che stava succedendo in realtà, dopo aver filmato per quasi un’ora, non era altro che una competizione tra entrambe le colonie per stabilire chi fosse il più forte. Stavano misurando la forza dei loro soldati con colpi, strattoni e leggeri morsi senza mai lacerarsi gli arti o uccidere l’avversario. Per quanto possano essere mortali e aggressive, le formiche mi hanno dato prova di essere altrettanto tolleranti e comprensive.