Sm_Art Mistakes

Share Festival Sm_Art Mistakes a cura di Simona Lodi
Museo Regionale di Scienze Naturali, via Giolitti, 36, Torino / 2-7 Novembre /h 10-19

Smart Mistakes make fine art: glitch, attivismo, mutazione, serendipity.

Questa mostra è una ristretta selezione di opere d’arte che rientrano nella vastissima tematica dell’errore.
La suddivisione in glitch e attivismo nel campo della relazione rapporto uomo/macchina, in mutazione per l’arte vivente e ibrida, in serendipity per le scoperte occasionali, ha permesso di focalizzare la mostra su alcuni punti cardini. Su questa cornice curatoriale sono stati selezionate opere recenti di artisti, che rappresentando l’arte nell’era digitale e globale, operano con linguaggi innovativi.

Il glitch, l’errore tecnico non prevedibile, è come dice Mark Tribe, una delle fondamentali proprietà estetiche di internet ed è intrinseco al rapporto tra l’umano e le interfacce digitali. Un gruppo di artisti esponenti simbolo della net.art che ha lavorato su quell’errore è stato jodi.org. Tutto il loro lavoro ha come tematica centrale quello dell’interpretazione del glitch di programmazione su internet e dei detriti informatici che ne derivano. La nascita stessa del termine net.art (net punto art) nei primi anni Novanta è frutto di una mail illeggibile dove le uniche lettere che erano comprensibili all’artista Vuc ?osi?, che la ricevette, furono due parole divise da un punto e cioè net.art.
Il loro lavoro, come quello di altrettanto fondamentali artisti Eva e Franco Mattes, meglio conosciuti come 0100101110101101.org, ha anche una connotazione attivista. Il rapporto tra l’umano e il macchinico si svolge attraverso il software che di per se contiene sempre specifiche culturali ed etiche, che gli artisti affrontano in modo critico: dall’open source al copyright. Anche il collettivo Alterazioni Video ha un storia collegata all’attivismo artistico, perché pone criticamente la questione della scarto estetico, dell’elaborazione amatoriale, della nevrosi da overload di connessioni e crash di sistemi.

Il glitch è quindi la base dell’estetica che assume la disfunzionalità delle macchine, gli errori di trasmissione, i bug, le interferenze, il disturbo ed errori di comunicazione. Gli artisti come Lia, Miguel Carvalhais, Dextro, Ant Scott e Rosa Menkman lavorano su questo tema esplorando l’errore nel rapporto uomo-macchina non come una questione tecnica, ma come un paradigma sociale sulla percezione dell’errore in senso culturale e come possibilità espressiva della software-art e dell’arte generativa.

dextro

Dextro(A), Algorithmic Videos, 44_0_g21b3_n4_col6_W3b.mov, 2009, software, video proiettore. (courtesy dell’artista)

La processualità dell’arte in epoca digitale e globale ha in se stessa l’errore come elemento del processo creativo. Un core dump, una chiusura inaspettata di un programma informatico, per esempio può diventare il materiale artistico, che il newyorkese Cory Arcangel trasforma in video-arte semplicemente convertendo la memoria di un computer in un altro medium, un video scandito temporalmente.

Lista opere:Layout 1

Nullsleep (USA), Data Spills – Kindom, 2009, cartuccia di gioco modificata, Nintendo Nes, proiettore. (courtesy Fabio Paris Art Gallery)

Mentre Nullsleep aka Jeremiah Johnson interviene su aggeggi di gioco elettronico low tech per appropriarsi e alterare video games, creando da un processo di corruzione dei file un’estetica 8bit, cioè derivata da campionamenti di suoni e immagini di famose console di gioco come il GameBoy e il Nintendo NES. Sempre nel campo dei video giochi Alison Maeley, programmatrice e appassionata di videogame, è particolarmente interessata alla strana relazione tra una ricerca estetica che sfrutta processi automatici e non controllabili, del tutto imprevedibili con il genere del ritratto.

Lista opere:Layout 1

Alison Mealey (UK) Serie Unreal Art, 2005 (courtesy Fabio Paris Art Gallery)

Harm van den Dorpel instaura con il vivente uno scambio linguistico che crea un flusso dialogico tra ciò che accade sullo schermo del suo computer, internet e la natura reale. Il rapporto con il materiale biologico avviene solo in forma visiva, ma che conserva pur sempre le proprie qualità mutanti.
L’idea dell’errore come mutazione bio-artistica in senso post-umano è alla base delle performance di Stelarc che di recente si è impiantato un terzo orecchio che sarà funzionante, ottenuto con la coltivazione di cellule staminali.

La serendipità è un neologismo che indica la sensazione di aver trovato qualcosa di piacevole che non si stava cercando. Serendippo era l’antico nome persiano dato allo Sri Lanka. Questa parola si sta creando un’aura nuova tra i nuovi media. L’ultima performance di Eva e Franco Mattes tocca in particolare il miope demone che si cela dietro la ricerca di una comunicazione autentica delle chat su internet, dove l’incontro occasionale non è sempre fiabesco.

Mark Shepard ha appena creato il Serendipitor: un’applicazione che sfrutta la tecnologia geolocalizzata per analizzare le implicazioni che la pervasività dei mezzi digitali ha sulle vite delle persone.
L’errore è anche costruire oggetti che sono fallimenti progettuali, come i veicoli di Michele Bazzana dove l’imprevisto prende il sopravvento. Le sue strutture improbabili sono spinte al limite della resistenza fisica per trascurare, come dice lui stesso, i pareri di chi dice che non può funzionare, che non può stare in piedi, per mandare “fuori giri” cose e persone fino a farle implodere, vedere qual è il loro limite.

E il limite tra l’errore, lo sbaglio e il colpo di genio è la soglia da cui farsi ispirare.