SHARE PRIZE 2009


“Market Forces”

Dichiarazione della Giuria

Nel loro complesso queste opere rivelano quasi un rifiuto ad essere digitali: con la loro forte fisicità, valicando i limiti dell’estetica generativa e interattiva, solide e concrete, rappresentano una bellezza tradizionale a cavallo tra artigianato e attitudine hacker evocando il caos e la complessità.

Cinque delle sei opere sono sculture, sostanzialmente istallazioni che modellano le loro astrazioni in legno, acciaio, in corda o carta o polvere. Questi lavori si rifiutano di essere definiti come digitali, andando aldilà dei limiti dell’estetica generativa e interattiva per espandere i confini dell’arte e della cultura digitale. Apprezzabile è anche il loro vecchio stile, con le loro forme e la loro fisicità, e col modo in cui si estendono fra hacking e artigianato. Il muro che divide l’arte digitale e il resto del mondo dell’arte è caduto. Liberata dal suo ghetto, l’arte digitale sta celebrando la sua potenza e la sua crescente rilevanza.

Come dice la giuria, abbiamo selezionato lavori che si confrontano con importanti problematiche attraverso stili innovativi ed esteticamente rilevanti. Una comunità di specchi segue lo spettatore che cammina in mezzo – chi guarda chi? – una stanza piena di polvere crea immagini attraverso il fiato umano, una rete neurale realizzata con legno e corde simula il processo del pensiero, anche se non ha ancora nulla da dire. Una scultura cinetica modella il caos attraverso palline di acciaio volanti e un oggetto costituito da una ventola fa galleggiare pezzi di carta nell’aria e genera musica con l’azione delle mani.
Una classica opera di net.art cresce creando interessanti pattern unici , ma sempre uguali.

Il tema Market Forces si innesta e sviluppa sul tema dell’edizione precedente, ManufacTURINg, incontrando un ambito nuovo ma correlato – dalla produzione al consumo, dalla creazione di prodotti al loro valore di scambio.
Non vediamo l’ora di iniziare l’edizione 2009 per decretare il vincitore tra queste superbe 6 opere e di partecipare a quella che pensiamo sarà la migliore edizione di Share Festival di sempre.

La Giuria

  • Andy Cameron, direttore creativo “Fabrica”, Londra – Presidente di giuria
  • Bruce Sterling, giornalista e scrittore, Austin
  • Emma Quinn, “New Media Art” curatrice, London
  • Giovanni Ferrero, presidente “Accademia delle Belle Arti”, Torino
  • Rosina Gomez-Baeza, direttrice “Laboral Centro de Arte y Creación Industrial”, Gijon

Opere selezionate

2009 – Winner

Connect

Andreas Muxel (DE)


Tredici moduli connessi a una matrice. Ogni modulo è costituito da un microcontroller, un motorino e una sfera d’acciaio attaccata con un elastico.

Sensori piezoelettrici sono posizionati tra la sfera e il motore. Non c’è un programma generale della scultura, ogni elemento ha le proprie istruzioni, creando un programma analogico dal comportamento non-lineare, quindi caotico.

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2009 – Honorary Mention Winner

Rechnender Raum

Ralf Baecker (DE)

Tredici moduli connessi a una matrice. Ogni modulo è costituito da un microcontroller, un motorino e una sfera d’acciaio attaccata con un elastico.

Sensori piezoelettrici sono posizionati tra la sfera e il motore. Non c’è un programma generale della scultura, ogni elemento ha le proprie istruzioni, creando un programma analogico dal comportamento non-lineare, quindi caotico.

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2009 – Entry Selected #3

Convergenze parallele

Ernesto Klar (USA/YV)


Un’installazione del peso di una piuma, costruita con stecchetti di legno, cordini e dei piccoli pesi. Allo stesso tempo è un sistema di rete neurale completamente funzionante. Attraverso la sua rigida geometria e la sua costruzione filiforme, l’osservatore è in grado di seguire l’intero processo logico da differenti punti d’osservazione.

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2009 – Entry Selected #5

Proximity of needs

Lia (AT)


Quest’opera sviluppa un sistema audiovisivo interattivo e generativo che procede senza fine attraverso un set di parametri, creando delle composizioni audiovisive. Una volta che si raggiunge la compiutezza, l’immagine sfoca, intrecciando quest’immagine con la prossima composizione.

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2009 – Entry Selected #6

Sciame 1

F. Meneghini, W. Bottin (IT)


Un’ installazione che si ispira al comportamento collettivo degli sciami di insetti. In uno spazio buio piccoli oggetti volanti simili ad insetti luminosi si inseguono in un ronzio di forme e frammenti sonori, muovendosi intorno ad un campo magnetico. La percezione di Sciame1 è mutevole proprio come la visione di un sogno o di un ricordo che cambia ogni volta che si guarda ad esso.

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2009 – Entry Selected #6

Audience

Random International,Chris O’Shea (GB)


Quando lo spettatore varca il perimetro dell’opera entra in stretto rapporto con essa: una volta rintracciato lo spettatore si ritrova decine di specchi che si rivolgono verso di lui e lo seguono nei suoi spostamenti. Un’opera che riversa il rapporto tra lo spettatore e l’opera, attraverso questo tipo di interazione involontaria: lo spettatore diventa oggetto e l’opera soggetto.

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