Share Prize Frankenstein

Frankenstein

Il Direttore Artistico Bruce Sterling, annuncia l’undicesima edizione di Share Prize curato da Jasmina Tešanovic, la mostra italiana di arte elettronica, digitale e nuovi media, indetto da Share Festival.

FRANKENSTEIN, IL MODERNO PROMETEO
Quest’anno sono 200 anni che “Frankenstein” fu pubblicato per la prima volta. L’autrice ha mantenuto l’anonimato, in modo che nessuno potesse sospettare che si trattasse di una femminista, adolescente, radicale e scappata in Italia.
Victor Frankenstein è un brillante studente universitario svizzero con un laboratorio privato. Victor, viola segretamente cadaveri e costruisce un gigante. Una notte tenebrosa, Victor “infonde la scintilla dell’Essere” nella sua creatura sovrumana.
Ma “il Mostro di Frankenstein” rimane senza nome. Ha una madre – Mary Wollstonecraft Shelley – ma non ha mai avuto un’identità legittima, da duecento anni a questa parte.
Illegittimo, amorale, squattrinato e nemmeno umano, Frankenstein è per antonomasia il rifugiato clandestino. L’Innominato non ha famiglia, non ha amici e non ha documenti. E’ un cittadino di nessun luogo che è caduto dal tavolo da laboratorio e vaga barcollando in un mondo da mito greco, inquieto, frammentato da epiche passioni e pieno di feroci orde armate di forconi. L’Innominato vaga per il globo. Ascolta e impara spiando la gente. Fa spesso favori gratuiti e addirittura lavora duramente senza essere ricompensato. Nonostante tutti questi vantaggi, la gente non si fida del Mostro che esiste, che diventa sempre più sfacciato, più forte e più abile ma non sarà mai davvero uno di noi.
Quando “diventa amico” delle persone, l’alieno diventa persino meno umano. Diventa un Troll; perde le staffe, esige una anima gemella donna e trama rappresaglie crudeli su innocenti spose. Chi più lo conosce più lo teme.

Il Moderno Prometeo è costretto a soffrire per il dono del fuoco?

Deve essere cacciato con torce e forconi dalla collerica ed arrabbiata comunità della Rete?

La Silicon Valley avrà mai un lieto fine hollywoodiano?

SHARE FESTIVAL XIII edizione, si occuperà delle molte potenti entità che l’umanità ha costruito e che sono attive tra di noi, immense, forti, non amate, spaventose, mitiche e Romanticamente tragiche. Sono vive! – noi siamo i figli di Mary Shelley e della figlia di Byron, Ada Lovelace.
Che ne è di loro – e che ne è di noi?

Jasmina Tešanovic

La giuria di Share Prize, XI edizione, chiamata a valutare le risposte artistiche agli aspetti “mostruosi” della tecnologia quest’anno è composta da:
Régine Debatty, scrittrice, blogger, curatrice, fondatrice di ‘we-make-money-not-art.com’
Laura Milani, Presidente del Museo Nazionale del Cinema di Torino
Gianluca ‘Jazza’ Guerra, Direttore comunicazione del Festival Science + Fiction Trieste
Jasmina Tesanovic, Curatrice di Share Prize XI edizione
Bruce Sterling, Direttore Artistico di Share Project

I giurati  hanno selezionato 6 candidati al premio, che saranno invitati a partecipare alla consueta mostra, che si svolgerà a Torino dal 31 Maggio al 3 Giugno a Toolbox, Torino.

Le Opere Selezionate

Winner

The Long Now

Verena Friedrich (DE)


“Ogni volta che contempliamo il futuro dobbiamo inevitabilmente affrontare il problema del tempo. Quanto dura il presente? È possibile preservare il fragile presente, e quando esso diventerà una bolla di memoria?””

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Honorary Mention

Wombs

Margherita Pevere (IT, DE)

Il progetto Wombs guarda al mio corpo femminile, la cui permeabile materialità e il cui carnoso divenire mi mettono a confronto con paure, desideri e negoziazione su sessualità e gravidanza.

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Amygdala

Marco Donnarumma (IT, DE)


Amygdala MK3 è un robot dall’intelligenza artificiale (AI) sotto forma di misterioso arto simil-umano, collocato dentro un armadio server di tipo industriale. L’unico scopo del robot è insegnare un rituale animistico di purificazione noto come “skin-cutting”, taglio della pelle.

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The Trained Particles Circus

Patxi Araujo (ES)


Una gabbia metallica sospesa ospita il corpo virtuale e fisico di The Trained Particles Circus. Un indefinito numero di particelle e le loro connessioni, dissezionate attraverso un Fantasma di Pepper nella luce e nell’ombra, danza a fianco di un automa composto da bacchette e servomeccanismo articolati, in un illusorio spazio comune.

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Noise

Federico Murgia (IT, NL)


“Noise” consiste in una stanza completamente oscurata in cui sono posizionate svariate sculture e installazioni concernenti il suono e la luce. “Noise” armonizzando più lavori punta ad essere un’esperienza completa ed immersiva, in cui percezione sensoriale e i fenomeni fisici hanno un ruolo chiave nel processo interpretativo.

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The Book of a Hundred Goats

Yuk-Yui Ip (HK)


In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio (Giovanni 1:1) Book of a Hundred Ghosts è un’installazione di realtà virtuale, una parabola cinese messa in scena sotto forma di tableau virtuale.

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