Arte e percezione della realtà. Filosofia, scienza, mass media

Arte e percezione della realtà
Filosofia, scienza, mass media
Convegno
Teatro del Castello di Rivoli
Sabato 28 aprile 2012, ore 10.00

Simona Lodi, direttore artistico di Share Festival, partecipa al convegno Arte e percezione della realtà. Filosofia, scienza, mass media, organizzato dal Museo Rivoli nell’ambito del New Media Project, sui temi riguardanti i rapporti tra arte, filosofia, scienza e mass media.

Il convegno si svolge in occasione della mostra Piero Gilardi. Effetti collaborativi 1963 – 1985, evento conclusivo del progetto Le scatole Viventi a cura di Andrea Bellini. L’incontro sarà aperto da un dialogo tra il critico d’arte Francesco Poli e Piero Gilardi, considerato precursore dell’arte relazionale e dell’intreccio tra arte e biotecnologie. Il rapporto tra arte e filosofia sarà affrontato da Gianni Vattimo, filosofo e autore del recente saggio Della realtà. Fini della filosofia (Garzanti, Milano, 2012).
A seguire Massimo Melotti, responsabile del New Media Project del Castello di Rivoli, indagherà il rapporto tra processi creativi e società.
La mattinata si concluderà con la visita guidata alla mostra Piero Gilardi: Effetti collaborativi 1963 – 1985 con l’artista e Andrea Bellini, curatore della rassegna e condirettore del Museo.

Il pomeriggio si aprirà con l’intervento di Vincenzo Guarnieri su arte e biotecnologie, per passare a un approfondimento a cura di Simona Lodi sul panorama artistico contemporaneo legato alle nuove tecnologie, seguirà un intervento di Franco Torriani, critico d’arte e cofondatore di Ars Technica, sui rapporti tra arte e scienza. La giornata proseguirà con un contributo di Fabrizio Valpreda, del Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino su tecnologia, design e formazione per concludersi con una tavola rotonda con artisti e critici tra cui Ennio BertrandAlessandro Quaranta,Diego Scroppo e Claudio Cravero.

L’iscrizione al convegno è gratuita e può essere fatta via mail tramite l’indirizzo r.aghemo@castellodirivoli.org

La partecipazione al convegno comprende l’ingresso gratuito al Museo, la partecipazione alla visita guidata in esclusiva, e il cocktail finale presso la Caffetteria del Museo.

 

PROGRAMMA

 

10.00 Saluto di benvenuto di Andrea Bellini, condirettore del Castello di Rivoli e curatore della mostra Piero Gilardi. Effetti collaborativi 1963 – 1985

10.30 Arte & Arte

Francesco Poli intervista Piero Gilardi

11.00 Arte & Filosofia

Dal genio all’artista collettivo

Gianni Vattimo

11.30 Arte & Società

Form Follows Fiction. Arte tra mass media e virtuale

Massimo Melotti

12.00 visita alla mostra Piero Gilardi. Effetti collaborativi 1963 – 1985

con l’artista e il curatore Andrea Bellini

13.00 pausa

14.30 Arte & Biotecnologie

Il ruolo dell’arte nel controverso dibattito sulle biotecnologie

Vincenzo Guarnieri

15.00 Arte & Tecnologie

Love Share: l’arte come condivisione in un mondo globale e interconnesso

Simona Lodi

15.30 Arti, Tecniche, Scienze della Vita

Il divenire complesso di un ibrido elusivo

Franco Torriani

16.00 Virtual & Design

Esperienze di ricerca e didattica delle nuove tecnologie nell’Interaction Design

A cura di Fabrizio Valpreda, con Paolo Tamborrini e Andrea Di Salvo, Dipartimento Architettura e Design, Politecnico di Torino

17.30 Tavola rotonda con gli artisti e i critici Ennio Bertrand, Alessandro Quaranta, Diego Scroppo, Claudio Cravero

Dibattito aperto al pubblico

18.00 aperitivo

Info per il pubblico

L’iscrizione al convegno è gratuita e può essere effettuata tramite mail all’indirizzo r.aghemo@castellodirivoli.org

La partecipazione al convegno comprende l’ingresso gratuito al Museo, la visita guidata in esclusiva alla mostra e il cocktail presso la Caffetteria del Museo.

Note biografiche

Gianni Vattimo, filosofo di fama internazionale, ha insegnato dal 1964 al 2008 all’Università di Torino. È stato “visiting professor” in USA e ha ricevuto lauree honoris causa da prestigiose università. Grande ufficiale al merito della Repubblica italiana, è deputato al Parlamento Europeo. Autore di studi sulla filosofia tedesca dell’Ottocento e del Novecento e di saggi tradotti in tutto il mondo, Vattimo, alla metà degli anni Ottanta, in ambito postmoderno, viene riconosciuto come il padre del “pensiero debole”. Nelle sue opere, Vattimo ha proposto una interpretazione dell’ontologia ermeneutica contemporanea che ne accentua il legame positivo con il nichilismo, inteso come indebolimento delle categorie ontologiche tramandate dalla metafisica e criticate da Nietzsche e da Heidegger. Un tale indebolimento dell’essere, che non si attribuisce più caratteristiche forti ma si riconosce più legato al tempo, alla vita e alla morte, è la nozione guida per capire i tratti dell’esistenza dell’uomo nel mondo tardo moderno. Il modello di “pensiero debole” si riscontra soprattutto nell’arte che offre una “verità” suscettibile di molteplici interpretazioni. Scrive Vattimo in La fine della modernità (1985), ” l’esperienza postmoderna della verità è un’esperienza estetica “. Vattimo ha recentemente pubblicato Della realtà. Fini della filosofia, saggio che alla riflessione sul pensiero di Heidegger unice una costante attenzione alle trasformazioni della società contemporanea e si inserisce nell’attuale dibattito tra nuovo realismo e postmoderno.

Piero Gilardi, artista e teorico della ricerca artistica contemporanea, alla fine degli anni Sessanta si afferma con le sue le prime opere in poliuretano espanso sulla scena artistica internazionale, esponendo a Parigi, Bruxelles, Colonia, Amburgo, Amsterdam e New York. Negli stessi anni, come teorico, contribuisce all’elaborazione delle nuove tendenze artistiche: arte povera, land art, antiform art. Nel 1969 Gilardi esce dal sistema dell’arte per una lunga esperienza di animatore sociale e di militante politico. Attorno alla metà degli anni Ottanta inizia la ricerca artistica con le nuove tecnologie, fondando l’associazione internazionale “Ars Technica” e con Ixiana, progetto presentato al Parc de la Villette di Parigi. Nel corso degli ultimi anni Gilardi ha sviluppato una serie di installazioni interattive multimediali presentate in mostre internazionali. Tra i libri di riflessione teorica ricordiamo: Dall’arte alla vita, dalla vita all’arte (La Salamandra, Milano, 1981) e Not for Sale (Mazzotta, Milano, 2000, e Les Presses du réel, Dijon-Quetigny, 2002). Nel 2008 inaugura a Torino il PAV – Centro sperimentale d’arte contemporanea:un museo interattivo, luogo d’incontro e di esperienze in laboratorio, centro di ricerca attento al dialogo tra arte e natura, biotecnologie ed ecologia.

Massimo Melotti è consulente di direzione, relazioni esterne e responsabile del New Media Center Project del Castello di Rivoli. Dal 1980 la sua ricerca verte sui processi creativi, sul rapporto arte, nuovi media e società e, in particolare, sul ruolo etico-sociale dell’arte. Come critico ha curato una trentina di mostre in Italia e all’estero, collaborando con artisti come Piero Gilardi e Michelangelo Pistoletto. Docente a contratto dal 2000 ha insegnato marketing dell’arte a Scienze della Comunicazione all’Università di Torino, Storia dell’arte contemporanea alla I Facoltà di Architettura al Politecnico di Torino e Sociologia dei processi culturali all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino dove attualmente è titolare di Museologia ed è docente di un corso sperimentale su arte e società. Tra le mostre più recenti curate ricordiamo Pistoletto. Opere, Cittadellarte, Biella. Tra le pubblicazioni L’età della finzione, seconda edizione con una introduzione di Marc Augé, Sossella Editore, 2008. Collabora con Il Giornale dell’Arte.

Vincenzo Guarnieri si laurea in chimica e consegue un dottorato di ricerca in biochimica e biotecnologia cellulare. Da diversi anni si occupa di sostenibilità partecipando a ricerche interdisciplinari sul rapporto tra conoscenze scientifiche, artistiche e locali. È membro del centro IRIS (Istituto di Ricerche Interdisciplinari sulla Sostenibilità) di Torino. Inventa progetti di comunicazione scientifica rivolti a studenti, insegnanti, futuri insegnanti, animatori scientifici e grande pubblico, realizzati con la collaborazione di diversi enti e organizzazioni.

Simona Lodi, critico d’arte e curatore, è art director e fondatrice di Share Festival, evento dedicato alle arti e culture digitali giunto alla ottava edizione (www.toshare.it). Nel 2007 ha lanciato la piattaforma Action Sharing per produrre progetti artistici che utilizzano elementi meccatronici. Studiosa del rapporto tra arte/tecnologia e dell’impatto che il digitale, i new media e Internet hanno avuto come linguaggi sull’arte contemporanea, cura mostre, scrive articoli e saggi. Il filo conduttore delle sua ricerca come critico parte dall’analisi delle forme che l’arte contemporanea assume in epoca digitale e globale. Ha pubblicato nel 2010 il saggio Cease & Desist Art: yes, this is illegal! /in /REFF | Roma Europa Fake Factory/ , prefazione di Bruce Sterling. Editore Derive e Approdi mentre è in corso di pubblicazione presso l’editore Mimesis un suo libro sulle pratiche artistiche alternative.

Franco Torriani, consulente indipendente in relazioni esterne e strategie di comunicazione, come critico d’arte dagli anni Settanta studia i rapporti fra arte e scienze, partecipando a eventi e produzioni di rilievo internazionale. Tra gli anni Ottanta e Novanta si è occupato delle relazioni tra espressioni artistiche e nuovi media. In anni recenti si è specialmente indirizzato ai rapporti tra forme e mezzi espressivi e Scienze della Vita. Membro, da fine anni ‘80, di Ars Technica (Parigi, Torino), cofondatore di ArsLab (Torino), è consigliere editoriale di Noemalab.org. E’ nel consiglio di amministrazione di Pépinières européennes pour jeunes artistes (Saint-Cloud, Francia), organizzazione di cui è stato presidente dal 1998 al 2007.

Fabrizio Valpreda con Paolo Tamborrini e Andrea Di Salvo fa parte, presso il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, di un’equipe di ricerca che opera sulle nuove tecnologie applicate alla comunicazione ed all’interaction design. Valpreda, architetto, ricercatore e docente di Virtual Design nel Corso di Laurea Magistrale in Ecodesign presso il Politecnico di Torino, si occupa di nuove tecnologie applicate alla comunicazione ed all’interaction design, attraverso l’approccio metodologico Open. Paolo Tamborrini, architetto, giornalista pubblicista è ricercatore in disegno industriale presso il Politecnico di Torino. Si occupa di critica del design, collaborando con Il Giornale dell’Architettura, Domus e con Il Sole 24 Ore. Nel 2009 ha pubblicato per Electa Design Sostenibile, oggetti, sistemi e comportamenti; dal 2005 al 2010 ha coordinato la commissione tematica Design per la Persona dell’Osservatorio dell’ADI Design Index. Andrea Di Salvo, ricercatore e musicista si occupa di interaction design e human machine interface.

Ennio Bertrand, artista e docente all’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino,è stato membro dell’Associazione Arstechnica, fondata nel 1988 presso “La Cité des sciences et de l’industrie, La Villette”, Parigi e cofondatore di Arslab, Arte Scienza e Nuovi Media a Torino nel 1996. E’ stato uno dei precursori in Italia della ricerca artistica con l’impiego di immagini e tecnologie digitali. Lavora con immagini digitali, led, video, suono e produce installazioni interattive per le quali sviluppa sia software che hardware. Ha esposto in Italia, Giappone, Francia, Germania, Olanda, Bosnia.

Claudio Cravero, critico d’arte e curatore, ha rivolto la sua ricerca a tematiche inerenti i concetti di alterità, confine e memoria. Dal 2008 svolge attività curatoriale presso il PAV di Torino (www.parcoartevivente.it). Nell’ambito dell’Art Program diretto da Piero Gilardi, la sua indagine esplora le problematiche proprie della Bioarte e delle sperimentazioni che includono materiali organici e inorganici, e dove la vita – con le attuali riflessioni bioetiche sull’uso di determinate pratiche – è indotta anche attraverso mezzi biotecnologici. Ha inoltre condotto ricerche presso l’Istituto di Cultura Italiana di New York, (2003), collaborato alle Relazioni esterne del Castello di Rivoli (2004-2006), al progetto di mediazione culturale coordinato da Emanuela De Cecco presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino (2002/03), e svolto attività di ricerca e redazione per il progetto PAPuM – Arte Pubblica e Monumenti del settore OfficinaCittàTorino (2007/08). Sta attualmente completando il dottorato in Bioetica ed Etica applicata presso l’Università degli Studi di Torino. È redattore del magazine Artribune.

Diego Scroppo nasce a Torino nel 1981. Si diploma all’ Accademia Albertina di Belle Arti di Torino nel 2005. Tra le esperienze formative significative ricordiamo uno stage di formazione curatoriale Presso Unidee, Cittadellarte, Fondazione Pistoletto ed un progetto artistico in collaborazione con l’istituto LeFresnoy a Lille. Fa parte del gruppo di studenti della Fondazione Spinola Banna per l’Arte Ha al suo attivo due mostre personali presso la galleria Guidocostaprojects e due presso il suo “ghost space” e varie partecipazioni a collettive tra cui la Biennale di scultura di Carrara “Nothing but Sculture” nel 2008 e la Biennale Internazionale dei giovani artisti alla RuArts Foundation and Gallery of Contemporary Art di Mosca. Attualmente vive e lavora tra Torino e la Francia.

 

www.castellodirivoli.org
www.parcoartevivente.it
www.toshare.it